Eventi

La Methode, primo open day

Un laboratorio aperto a tutti

Il primo open day del 10 giugno 2023 organizzato presso il laboratorio La Methode

Siamo davvero emozionati di condividere con voi l'entusiasmante esperienza che abbiamo vissuto al primo Open Day presso il Laboratorio La Methode.

L'evento si è svolto con grande partecipazione il 10 giugno 2023 presso la nostra sede a Cardano al Campo e siamo grati a tutti coloro che hanno partecipato a questa giornata per noi speciale.

Apertura delle porte e inizio del tour
Spiegazione del concetto di Up-Cycle

Sin dal primo istante ci siamo resi conto di essere di fronte a un pubblico molto attento e consapevole, interessato non solo a comprendere come migliorare il proprio approccio agli acquisti, bensì anche propenso nel comprendere cosa si celi dietro alle produzioni di abbigliamento e quali possano essere possibili scenari fruibili per ridurre l'impatto delle nostre vite sul pianeta.

L'open day è iniziato con un tour guidato scandito dal team de La Methode; durante questa introduzione ogni invitato ha potuto vedere e visualizzare quali siano le fasi e i processi produttivi necessari per trasformare le nostre materie prime (filati) in tessuti semilavorati e finiti, sino ad arrivare alla realizzazione di un capo di abbigliamento.

Per quanto corta, questa filiera può, se mal gestita, contribuire a sprechi e compressioni sociali ingiustificate tanto quanto dannose.
La nostra missione parte infatti proprio da qui; dalla volontà di preservare e proporre un prodotto di qualità, intesa sia di prodotto che di processo; riducendo così inquinamento e sprechi da essa derivanti.

Il percorso è proseguito con l'analisi dei tessuti a maglia realizzati con fibre naturali di altissima qualità, come ad esempio la canapa, l'ortica, il cotone riciclato pre-consumo e il cotone certificato Supima®; abbiamo approfondito come la canapa possa rappresentare una fibra decisamente sostenibile e coltivabile sul suolo italiano (come avvenuto negli scorsi millenni) la quale, oltre a generare lavoro, sarebbe decisamente rispettosa dell'ambiente, necessitando apporti di acqua e chimica pari allo zero.

Rachele Invernizzi, imprenditrice di South Hemp Technology nonché vicepresidente di Federcanapa, ha spiegato come la coltivazione di queste fibre non richieda l'uso di pesticidi, favorendo la biodiversità e la rigenerazione dei suoli, i quali, se opportunamente ammendati e con giusto grado di umidità non necessitano di apporti esterni per far si che la pianta cresca sana e forte.
La canapa è considerata amica dell'ambiente sin dalla fase di crescita il che la rende una scelta ecologica per il mondo tessile che ancora la guarda con riservo e pregiudizio.
Oltre a indiscussi vantaggi sull'ambiente, la pianta di canapa consente l'estrazione di fibre tessili resistenti, durature e facilmente riciclabili. I prodotti da essa ottenuti contribuiscono in maniera determinante al nostro impegno per la creazione di un ciclo di vita virtuoso per i capi d'abbigliamento che realizziamo.

Riportiamo l'estratto audio degli interventi dei due relatori.

Intervento di Rachele Invernizzi sulla canapa tessile
Ruggero Giavini parla di moda sostenibile e certificazioni

Sono emerse anche le difficoltà e le carenze di un settore canapicolo italiano estremamente frammentato in cui le competenze stanno rapidamente scomparendo e c'è profonda necessità di fare rete così come di trovare seri investitori per acquisire i macchinari mancanti.

Il dialogo con Rachele si conclude con un grande interrogativo... un grande perché.

Perché queste fibre vengono abbandonate quando invece dovrebbero essere spinte e promosse verso un pubblico sempre più colto e coscienzioso?

La risposta sta nella politica e nella conoscenza.
La canapa è stata presente nelle vite di tutti sino agli anni 60-70 e molti ne ricordano i pregi e la durata, poi è stata estromessa. A noi il compito di farla conoscere e riportarla sul mercato così da poter finalmente svincolare la moda dalle tendenze, tanto rapide quanto distruttive.

In seguito ci siamo spostati all'interno del Laboratorio creativo e la parola è passata a Ruggero Giavini, grande tecnico del settore tessile che oltre ad avere viaggiato e visto con i propri occhi molte realtà in giro per il globo è anche promotore e fondatore della community Vesti La Natura.

Con lui abbiamo affrontati i temi legati all'etica della moda e alla tracciabilità nella produzione tessile, passando per certificazioni e pratiche sottili che, oltre all'ormai diffuso "green-washing", ci permettano di comprendere quando le aziende adottino realmente pratiche sostenibili e responsabili in ogni fase del processo produttivo tessile.

Non è facile. Molto spesso sono le certificazioni il documento a cui ci si affida per provare qualità ed etica, ciò avviene in Italia e all'estero. Purtroppo però non è sufficiente un documento per evolversi e dimostrare una determinata direzione.
Spesso tali certificati racchiudono controsensi e non garantiscono né qualità, né tantomeno etica dei prodotti.

Come fare quindi per orientarsi saggiamente?

Abituandosi oltre che educandosi alla consapevolezza e alla responsabilità; partendo dai giovani e mostrando loro quali siano i percorsi più corretti per il futuro; in questo caso l'esperienza di chi nel settore c'è da una vita diventa utile, necessaria.

Già oggi in alcuni paesi è diffuso un senso critico più sviluppato, così come il desiderio di progettare prodotti facilmente recuperabili e trasformabili, rivolgendosi a fibre passate, come la canapa (vedi sopra) e conferendogli una veste contemporanea.

Insomma un impegno condiviso nel garantire che che ogni materiale utilizzato sia tracciabile e proveniente da fonti sostenibili, da parte di aziende e clienti al tempo stesso.

L'open day è poi proseguito con un momento particolarmente significativo e per noi emozionante, ossia il racconto del progetto appena concluso con il Liceo Terragni, Centro Studi Casnati e gli studenti della quarta indirizzo moda.

Non vi raccontiamo tutto il progetto, potete approfondire in questo articolo che abbiamo a loro dedicato: Be the new Methode.

Lavorare con gli studenti è stata una esperienza gratificante, poiché abbiamo visto il loro talento e la loro creatività fiorire nella creazione di capi d'abbigliamento versatili ed eleganti.
Il coinvolgimento dei ragazzi ci ha dato la speranza di un futuro in cui la moda sostenibile diventi sempre più una realtà, guidata dalla consapevolezza e dall'innovazione.

Racconto del progetto Be The New Methode
Bruno spiega alcuni dati sulla filiera tessile

In ultimo siamo passati nel condividere il perché, nonché la mission de La Methode e delle nostre scelte forti, in controtendenza con il mercato, come ad esempio l'approccio "on demand" che, seppur incontrando non poche difficoltà lato digitale, ha suscitato molto interesse e una diffusa comprensione tra il pubblico.

La produzione su ordinazione è lo strumento che permette di evitare sprechi e di produrre solo i capi necessari e richiesti dai nostri clienti. Sembra banale ma questa è una delle scelte determinanti per combattere l'enorme problematica legata alle sovrapproduzioni, tema a cui dedicheremo un articolo nelle prossime settimane.

Realizzare un prodotto pe un cliente, selezionare accuratamente le materie prime, i processi di lavorazione e finissaggio leggeri (vedi tessuti naturali e greggi) ci aiuta a ridurre drasticamente l'impatto ambientale dei nostri prodotti tessile, incoraggiando una moda più consapevole e sostenibile.

Dedichiamo massima cura e attenzione nella realizzazione di ogni capo, con l'obiettivo di farlo diventare un prezioso e duraturo complemento del guardaroba di chi lo indosserà, stimolando al riutilizzo, alla riparazione e al dono.

Gio illustra come funziona una macchina circolare
Momento rinfresco e prova dei capi

La densa mattinata si è conclusa con un momento di libera condivisione in cui ogni ospite ha potuto confrontarsi con noi, instaurando dibattiti più intimi e precisi.

Non è mancato un momento di prova dei capi e di ordinazione degli stessi, tema che ci ha dato la sensazione di essere sulla strada giusta nonostante il percorso presenti numerose difficoltà.

Alcuni clienti sono riusciti ad acquistare gli ultimi prototipi, i quali grazie all'ologramma numerato e al packaging personalizzato, sono stati molto apprezzati e hanno regalato al momento un'aura ancora più speciale e unica.

Queste giornate, questo confrontarsi e scambiarsi visioni è determinante nel creare una comunità intorno a ideali e valori che, solo se condivisi, possono portare all'affermarsi di un progetto.

Ci siamo resi conto che questo approccio è stato molto apprezzato dai nostri clienti, dare valore alle persone e ai prodotti è quello che crediamo abbia più senso perseguire.

In conclusione, siamo grati a tutti coloro che hanno partecipato al nostro Open Day e che hanno iniziato a sostenere la nostra missione di moda etica e sostenibile.
La Methode è più di un semplice brand di abbigliamento; è un progetto e un'impegno verso un futuro migliore per la moda e il nostro pianeta.

Grazie ancora a tutti i partecipanti per aver fatto parte di questa meravigliosa avventura sostenibile con noi!

Non dimentichiamoci di Anna e del suo bellissimo articolo dedicato all'Open Day.

Ci vediamo a settembre per i prossimi appuntamenti su Milano e in autunno per il secondo open day.

Altri articoli

La Methode, un progetto di Produce Sinapsi.
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